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Monthly Archives

Novembre 2021

Le Sezioni Unite sulla violazione del giudice per aver deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e memorie di replica

By Sentenze

Le Sezioni Unite, risolvendo un contrasto, hanno affermato il seguente principio di diritto: la violazione determinata dall’avere il giudice deciso la controversia senza assegnare alle parti i termini per il deposito delle comparse conclusionali e delle memorie di replica, ovvero senza attendere la loro scadenza, comporta di per sé la nullità della sentenza per impedimento frapposto alla possibilità per i difensori delle parti di svolgere con completezza il diritto di difesa, in quanto la violazione del principio del contraddittorio, al quale il diritto di difesa si associa, non è riferibile solo all’atto introduttivo del giudizio, ma implica che il contraddittorio e la difesa si realizzino in piena effettività durante tutto lo svolgimento del processo.

Leggi il documento completo:

https://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/36596_11_2021_no-index.pdf

Patto di sindacato: è contratto a favore di terzo solo c’è intento dei soci

By Sentenze

Affinché l’amministratore designato in un patto parasociale acquisti, ai sensi dell’art. 1411 cod. civ., il diritto soggettivo all’espressione del voto in assemblea, da parte dei soci sottoscrittori del patto, in favore della sua nomina e di un determinato compenso, in esso decisi, occorre sia accertato l’intento dei soci di attribuire direttamente ed immediatamente al terzo un diritto soggettivo, potendo allora, in tal caso, l’amministratore vantare una pretesa risarcitoria al riguardo, ove ne sussistano tutti gli elementi costitutivi. Così ha stabilito la sentenza n. 36092/2021 della Cassazione civile.

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https://www.sanasidarpe.it/wp-content/uploads/2021/11/Cass.-civile-sent.-36092_2021.pdf

Versamenti in conto futuro aumento capitale: quale è la loro natura?

By Sentenze

I versamenti, in conto futuro aumento di capitale, effettuati dai soci in favore di una società di capitali, condizionati all’adozione della relativa delibera di aumento capitale entro un determinato termine, nel caso di mancata adozione della delibera, determinano a carico della società l’obbligo di restituzione. Secondo la giurisprudenza consolidata la corretta qualificazione dell’erogazione di somme da parte del socio deve essere effettuata attraverso un’indagine circa la reale volontà delle parti nel caso concreto, non limitata al solo uso dei termini utilizzati per le annotazioni nelle scritture contabili. Questo è quanto stabilito anche dall’ordinanza n.34503/2021 della Cassazione civile.

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https://www.sanasidarpe.it/wp-content/uploads/2021/11/Cass.-civile-sent.-34503_2021.pdf

Usura, siglato nuovo accordo quadro tra Ministero dell’Interno e ABI

By Interventi

Il Ministro Luciana Lamorgese e il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana Antonio Patuelli hanno sottoscritto oggi, martedì 16 novembre 2021, un nuovo Accordo Quadro tra Ministero dell’Interno e ABIvolto a rafforzare il processo di collaborazione interistituzionale finalizzato al contrasto, la prevenzione e la solidarietà alle vittime dell’usura.

La sottoscrizione dell’accordo, che aggiorna quello già in vigore dal 2007, rappresenta un nuovo atto di intesa tra pubblico e privato e s’inserisce all’interno di un più ampio piano di rafforzamento delle sinergie maturate nel corso degli anni, anche grazie ai Protocolli d’intesa territoriali promossi dai Prefetti.

L’obiettivo dell’accordo è quello di individuare, anche alla luce della crisi economica legata alla pandemia da Covid-19, nuove azioni di prevenzione e contrasto ai crimini d’usura; favorire i percorsi per l’accesso al credito legale e le attività di prevenzione mediante l’educazione all’uso responsabile del denaro; incentivare l’attività di informazione agevolando la denuncia di estorsori e usurai.

Ed è proprio in questo contesto che l’Amministratore Delegato Consap, Vincenzo Sanasi d’Arpe, è intervenuto alla tavola rotonda per ribadire l’importanza delle campagne di comunicazione volte a diffondere l’esistenza di Fondi destinati alle vittime che abbiano collaborato con la giustizia.

«Secondo i dati di Consap – ha illustrato – nel 2020 oltre il 70% dei reati di usura e il 25% di quelli estorsivi hanno riguardato piccoli e medi imprenditori, soprattutto nel settore del commercio. È fondamentale potenziare le campagne informative e l’attività di assistenza alle vittime da parte di istituzioni e associazioni, incentivando le vittime a collaborare con la giustizia anche nella prospettiva di accedere ai Fondi dedicati.»

L’AD ha poi voluto sottolineare che quella del Fondo è un’attività che si configura non solo nella tutela della continuità d’impresa ma anche nel reinserimento delle vittime nel circuito legale, tema cruciale soprattutto alla luce della grave morosità dei beneficiari dei mutui nella restituzione delle rate, che ha attualmente raggiunto l’esorbitante cifra di 90 milioni, l’85% di tutte le somme mutuate.

«Quello della morosità è un grave indicatore delle difficoltà da parte delle vittime nella predisposizione di piani di investimento e nella gestione economica dei benefici concessi. Per questo motivo, Consap continua ad auspicare una modifica normativa che preveda l’introduzione della figura di un tutor per assistere le vittime nelle fasi iniziali di predisposizione dei piani d’investimento e accompagnarle nella gestione economica dei fondi, in un momento di particolare sofferenza psicologica tipica di chi subisce questo tipo di reati. In linea con lo spirito dell’Accordo Quadro – ha proseguito – è necessario orientare gli sforzi per sostenere le situazioni imprenditoriali in sofferenza anche nei confronti di quei soggetti che, soprattutto a causa del mancato accesso al credito legale, rischiano di finire nella spirale usuraria, insegnando a prevenire sovraindebitamento e cattiva gestione del denaro anche attraverso un’attività di educazione finanziaria che vada da seminari specifici a corsi di formazione presso le Camere di Commercio, propedeutici all’apertura dell’attività economica.»

Sanasi d’Arpe ha concluso plaudendo alla circostanza per cui le banche s’impegnino a «non valutare la condizione di “protestato” da parte delle vittime, e favorirne il reinserimento nel sistema creditizio».


Articolo pubblicato su: https://www.consap.it/notizie/2021-11-16-usura-siglato-nuovo-accordo-quadro-tra-ministero-dell-interno-e-abi/

La Suprema Corte di Cassazione sul principio di diritto della prevalenza della sostanza sulla forma, applicato al diritto fallimentare

By Sentenze

È assoggettabile a fallimento, ai sensi del combinato disposto degli art. 2545 terdecies c.c., art. 2082 c.c., e art. 1, L. fall., la società cooperativa sociale che svolga attività commerciale secondo criteri di economicità (cd. lucro oggettivo), senza che rilevi l’eventuale assunzione della qualifica di Onlus ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. n. 460/1997. L’accertamento della natura commerciale dell’attività svolta da una società cooperativa sociale, ai fini della sua assoggettabilità a fallimento, compete all’autorità giudiziaria, senza che abbiano natura vincolante i pareri e gli atti adottati dal Ministero dello sviluppo economico nell’esercizio dei poteri di vigilanza attribuiti dalla legge.

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http://www.ilcaso.it/giurisprudenza/archivio/26093.pdf

La Suprema Corte si esprime sulla dimostrazione della scientia decoctionis nell’ambito dell’azione revocatoria fallimentare.

By Sentenze

In tema di revocatoria fallimentare di pagamenti ex art. 67 L. Fall., ai fini dell’accertamento della conoscenza dello stato di insolvenza, il giudice può avvalersi di presunzioni semplici, valorizzando le fonti di conoscenza rappresentate da una campagna di stampa nei confronti dell’imprenditore insolvente, con una valutazione in concreto delle sue caratteristiche, ovvero del numero delle notizie, della rilevanza nazionale e della dovizia di particolari narrati

Leggi il documento completo:

http://www.italgiure.giustizia.it/xway/application/nif/clean/hc.dll?verbo=attach&db=snciv&id=./20210831/snciv@s10@a2021@n23650@tS.clean.pdf

La Sezioni Unite sulla responsabilità aggravata ex art. 96, comma 2, c.p.c.

By Sentenze

Le Sezioni Unite, con la sentenza n. 25478 del 2021, pronunciandosi su una questione di particolare importanza, hanno affermato il seguente principio di diritto nell’interesse della legge, ex art. 363, comma 3, c.p.c.: “l’istanza con la quale si chieda il risarcimento dei danni, ai sensi dell’art. 96, comma 2, c.p.c., per aver intrapreso o compiuto l’esecuzione forzata senza la normale prudenza, in forza di un titolo esecutivo provvisorio successivamente caducato, deve essere proposta, di regola, in sede di cognizione, ossia nel giudizio in cui si è formato o deve divenire definitivo il titolo esecutivo, ove quel giudizio sia ancora pendente e non vi siano preclusioni di natura processuale. Laddove ricorra, invece, quest’ultima ipotesi, la domanda andrà posta al giudice dell’esecuzione e, solamente quando sussista un’ipotesi di impossibilità di fatto o di diritto alla proposizione della domanda anche in sede di opposizione all’esecuzione, potrà esserne consentita la proposizione in un giudizio autonomo”.

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https://www.cortedicassazione.it/cassazione-resources/resources/cms/documents/25478_09_2021_no-index.pdf

LA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO CONDANNA L’ITALIA PER VIOLAZIONE DEI PRINCIPI DEL GIUSTO PROCESSO

By Sentenze

La Corte Europea dei Diritti dell’Uomo con sentenza Succi/Italia n. 55064 del 28 ottobre 2021, ha condannato l’Italia, dopo aver riscontrato la violazione dell’art. 6 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo, per l’eccessivo e sproporzionato formalismo dei criteri di redazione dei ricorsi in Cassazione a scapito della sostanza.

I giudici della Corte EDU hanno chiarito che, anche se il carico di lavoro della Corte di Cassazione descritto dal Governo rischia di porre difficoltà all’ordinario funzionamento del trattamento dei ricorsi, il diritto alla giustizia non può essere limitato e i criteri di redazione del ricorso in Cassazione non devono essere interpretati in modo troppo formale con il rischio di limitare il diritto di accesso a un tribunale in modo tale o in misura tale da incidere sulla sostanza stessa di tale diritto.


Leggi la sentenza completa:

https://www.sanasidarpe.it/wp-content/uploads/2021/11/Sentenza-Succi_Italia-n.-55064.pdf

Decreto Crisi d’Impresa ora è legge

By Notizie

È stata ufficialmente pubblicata in G.U. la l. 147/2021 che converte il D.L. 24 agosto 2021, n. 118.
Il provvedimento, già approvato dal Senato, è finalmente legge.
I voti favorevoli sono stati 341, gli astenuti 38 e nessun contrario.
La legge introduce sostanzialmente uno strumento finalizzato ad intercettare le situazioni di preannunciata insolvenza mediante un procedimento di composizione negoziata della crisi, su base volontaria, che offre all’imprenditore la possibilità di essere assistito da un esperto terzo e indipendente per favorire le trattative con i creditori.
L’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa slitta al 16 maggio 2022, eccezion fatta per le disposizioni di cui al Titolo II della parte I, attinenti alle procedure di allerta e la composizione assistita della crisi innanzi all’Organismo di composizione della crisi d’impresa per le quali, invece, è prevista per il 31 dicembre 2023.


Leggi il documento completo:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2021/10/23/21G00158/sg